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Inktober e Witchtown. L’inizio.

Ho scoperto Inktober grazie alla mia amica meravigliosa -e illustratrice incredibile e madre di ogni meraviglia su carta-  Letizia Rubegni. Nasce su Instagram grazie al genio e alla bravura di Jake Parker, illustratore. Trentuno giorni (Ottobre) Trentuno disegni. Un disegno al giorno da fare solo con inchiostro e nessun mezzo digitale; che occorrerà solo per la divulgazione delle opere. Diventa virale e ha sin da subito un successo pazzesco. Orde di illustratori e gente comune, come me, si cimenta in quello che è oggettivamente una sfida di tutto rispetto (e anche gran bella impegnativa).

I disegni  dovranno essere ispirati a una lista di parole che viene pubblicata poche settimane prima dell’inizio di Ottobre (sì, quella nera che vedi a fianco). Mantenere il ritmo è davvero un’impresa ardua ma quello che accade è pura magia: scopri nuovi illustratori, storie e disegni. Scopri te stesso. Riprendi le matite e le penne in mano abbandonando apple pencil e tutto. Solo tu e il foglio; a me è sembrato di tornar bambina. Di ritrovarmi esattamente dove avevo bisogno di stare.

Ne parlo a distanza di mesi perché questo laboratorio è stato abbandonato per troppo tempo e per cominciare occorreva entusiasmo e magia. Come potevo non partire da Inktober? Due anni fa ho condiviso l’avventura con Martino Pietropoli, la mia Ombretta Blasucci e Letizia Rubegni. Mentre lo scorso anno si è unito un incredibile artista che amo: Claudio Castiglioni conosciuto su Instagram come il procione ha sempre ragione. 

 

Inktober è diventato irrinunciabile

Alcune parole degli ultimi due anni, quelli a cui ho partecipato, sono molto simili. In linea generale è impossibile non notare lo stesso filo conduttore; del resto il tema è assolutamente dark. Uno dei miei mesi preferiti da sempre più nero che mai e la possibilità di disegnare una volta al giorno e conoscere artisti riempiendosi gli occhi di inaudite beltà. Inktober, senza bisogno di girarci ancora intorno, è diventato assolutamente irrinunciabile. Ti confesso che, nonostante sia appena iniziato Marzo, mi capita di pensarci con una leggera frenesia che mi fa battere il cuore. Quest’anno, come gli ultimi, sarà davvero difficoltoso star dietro a tutto per via dei miei impegni ma spero di poter approfondire i miei appunti visivi di storie e personaggi qui nel Laboratorio; che vorrei tanto prendesse vita come ho sempre immaginato e sognato. Proprio per questo, giusto per riscaldarmi un po’, ho deciso di cominciare a pubblicare giusto qualche piccolo ricordo su carta pieno di inchiostro.

Dal nulla

Dal nulla poi,  mentre pasticciavo è nata questa storia di Witchtown. Ho abbozzato alcuni tratti di questi personaggi. Inaspettatamente ho avuto un riscontro molto positivo su Instagram. Molte persone si sono appassionate alle piccole storie che giornalmente ticchettavo nella caption di instagram e ancora oggi (davvero) mi scrivono di continuare. Mi chiedono come sia finita. E se ho intenzione di.

Non so che intenzione.

ma sono così tanti e pieni i miei taccuini, di storie e personaggi, che davvero ho perso il conto. Li dimentico. Seppellisco. E con gran dolore, aggiungo. Forse questo laboratorio che volevo avesse le porte aperte per far entrare e uscire chi voleva può aiutarmi a catalogare, sistemare e sperare che la luce arrivi per le storie. Non per ogni storia, certo. Alcune cominciano e finiscono è vero. Ma altre no. Hanno bisogno di essere riaperte e definite. Hanno bisogno di non morire.

Witchtown è una cittadina popolata da personaggi che ho mescolato fortissimo da storie diverse come in un frullato variegato pieno di ingredienti che non sapevi neanche di avere in dispensa. Ad alcuni mi sono affezionata -e accade di rado- e questo mi dà conferma che la luce per questi tratti e storie è necessaria quanto lo è per me.

Witchtown. L’inizio.

Le prime due che mi sono apparse sono state loro: Argent e Ludmil. Te le presento brevemente?

Argent

 

Argent, dai capelli fitti e ricci come reti da pesca attorcigliate, prepara veleni e pozioni nel suo piccolo laboratorio segreto, nascosto alla fine di un sentiero alberato, proprio vicino al ruscello. Abile con l’uncinetto confeziona deliziosi maglioncini per i suoi due adorabili serpenti: Pink e Pank. Prepara degli ottimi tè e organizza piacevoli pomeriggi con le signore del villaggio e qualche amica strega. Compra sempre i biscotti da servire ma non smette mai di mentire. “Li ho preparati io stamattina” bofonchia. “Brava Argent! Sono proprio buoni”, tutte in coro. “Passami la ricetta appena puoi”.

Le signore sanno però che la ricetta non arriverà mai. .

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ludmil

 

Ludmil ha un girarrosto e nel frattempo che i polli girano legge le carte e i fondi del caffè che serve durante l’attesa. Legge anche le ossa dei polli. Glieli riporti indietro dopo averli sgranocchiati e lei capirà se amore o no. Se sarà una buona settimana. O una settimana tremenda.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

maghetta_streghetta@yahoo.it

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